Bros hog è ormai un qualcosa che portiamo dentro, che fa parte del nostro DNA e ci fa sentire noi stessi, eppure è qualcosa nato solo due anni fa.
Differenza tra ricordo reale e ricordo percepito?
Tanta…
Oggi sembra difficile anche solo ricordare il passato, eppure la memoria digitale non fallisce, ed a volte riapre cassetti chiusi tempo fa, gelosi custodi di momenti belli ed entusiasmanti, unici senza ombra di dubbio.
Bros hog non nasce in un momento casuale, ma inizia a bussare per uscire dal suo guscio in un momento preciso, il 23 maggio 2016, esattamente due anni fa.
Stavamo rientrando in Italia da Praga, avevamo ancora in circolo l’adrenalina per il nostro primo titolo di Grand Champion, ed in questo momento in cui eravamo così carichi di euforia e pieni di noi stessi, l’azienda con la quale collaboravamo ci proponeva di fare un passo indietro per confluire in un progetto più globale, di cui noi avremmo rappresentato solo “una parte”.
Forse fu l’istinto di protezione di quel gruppo, così intenso in quel momento, a farci capire quanto tenevamo l’uno a l’altro, quanto ci sentissimo un unico organismo.
Fu in quel preciso istante che decidemmo di chiuderci alle spalle quella porta e proiettarci al futuro.
Come detto avevamo appena vinto, eravamo belli caldi, carichi di entusiasmo e voglia di competere, e la prospettiva ad un certo punto di poterlo fare “con un nome tutto nostro” diventò sempre più incalzante.
Nei giorni successivi esplose il “toto nomi”, dai più assurdi, ai più banali, ai più improbabili.
Ad un certo punto, però, l’urlo del Doc scosse l’occidente:
HOGMAAAAAAAAAA
Parola composta da Hog (maiale) e Dogma (principio che si accoglie per vero)
Una sorta di manifesto, un “Credo” nel maiale.
Devo dire che, oltre al Doc, promotore di questo nome, anche io e Tom, teamleader a quel tempo, iniziavamo davvero ad assaporarlo con gusto.
L’unico perplesso era (ovviamente) Alessandro, altresì detto “Finger”.
Finger stava attraversando un momento complicato.
Eravamo in un momento storico di brainstorming globale, in cui stava per uscire il nostro rub che necessitava di un nome ed una etichetta, avevamo appena pubblicato il nostro eBook “Burger 101” che lo aveva messo alla dura prova di dover sottostare a consigli e critiche da parte di ignorantoni in materia come me…anche se in qualche occasione ero riuscito ad avere la sua approvazione
Non era insomma il momento per le decisioni affrettate.
Noi tre partiamo a razzo a riempirci la bocca con questo nome, a fare ipotesi su logo, colori, merchandising, in tutto ciò, come si può notare, Finger taceva.
Prendo coraggio, inizio a cercare loghi e immagini su internet e dare sfogo alla mia fantasia. Cerco di spiegarmi, senza aver alcun talento oltre alla mia immaginazione, Tom mi dà corda, ma Ale continua a tacere.
Il Doc ormai dà Hogma per vincente, io e Tom buttiamo giù qualche immagine che sottolinei il nostro carattere sornione, Tom cambia ormai il nome del gruppo.
Finger non pervenuto.
Il disappunto è ormai evidente ma io e Tom non ci facciamo intimidire, anzi, rincariamo la dose
Anche il Doc ci mette il carico
Hogma ci piace proprio tanto ma sembra ancora che manchi qualcosa…
Ipotizziamo di aggiungere una parola, e finalmente anche Ale trova la sua chiave di lettura e decide di partecipare alla discussione… forse è la strada giusta, sento buone vibrazioni
Poi, ad un tratto, partendo da “Brothers in arms” dei Dire Straits dico:
Brothers in Hogma
e Ale pronuncia quelle parole:
Non solo.
Ale vede e rilancia con la prima bozza di quello che sarà il nostro logo
È un peccato che l’immagine sia ormai persa, ma ve lo descrivo..
Maialino rampante (molto simile a quello attuale anche se voltato a sx invece che a dx) con numero 01 sulla pancia e bandiera confederata sulla schiena.
Vi ricorda qualcosa?
Esattamente…
La nostra versione del Generale Lee, che immediatamente ribattezzo “maiaLee” (si lo so, fa cagare, ma in quel momento mi faceva ridere).
Quella prima bozza si trasforma ben presto in una versione sempre più aderente al logo attuale, il cui il maialino riproduce esattamente il tipico salto del Generale.
E dove salta?
Sulla parola Bros hog (evocativa del mondo di Hazzard, ricordando foneticamente il nome del banchiere Boss Hogg) che nel nostro caso rappresenta un offset.
Avete mai notato la fiamma sotto la “B” (firebox) e il fumo uscire dalla “h” (chimney)?
Il nostro Maialino non vedeva l’ora di tuffarcisi dentro!
Hogma era davvero ben radicato nelle nostre preferenze, non sarebbe stato semplice scalzarlo, ma Bros hog iniziava a provocare qualche crepa.
Ci diciamo di rifletterci, non è il momento di prendere decisioni affrettate.
Facciamo una lista con gran parte dei nomi che erano già spuntati, li analizziamo nuovamente uno per uno, andiamo avanti fino a notte…
Ma poi ci rendiamo conto che quel nome ha qualcosa in più, quel nome ha dentro noi stessi, in quella unica, semplice, splendida parola:
Bros