Country Road & BBQ Contest è stato un contest molto familiare, condito da un clima eccellente in ogni accezione possibile.
Questo è merito di Massimo Zaramella, di Peppe e Ilaria e tutti gli altri ragazzi che si sono fatti in quattro per essere sempre presenti e prevedere qualsiasi potenziale problema dovuto ad una location molto particolare.
Per raccontarvi la nostra due giorni di gara, però, oggi ho bisogno di partire da lontano, quindi mettetevi comodi perchè sarà un capitolo di Brostories come non li leggevate da tempo, in cui davvero tenterò di portarvi all’interno del team.
Le gare di Barbecue sono una cosa semplice: Cucini, e ti rimetti al volere dei giudici.
I team che partecipano possono essere lì per gioco, per sport, per professione, ma ognuno di loro verrà trasversalmente diviso in queste quattro categorie.
Team che non hanno ancora mai vinto (e alcuni dei quali non vinceranno mai): la maggioranza.
Team che hanno vinto: non saprei quanti, ma non pochissimi.
Team che hanno rivinto: credo una decina in Europa, tra cui noi anche noi.
Team che vincono costantemente: probabilmente 3 o 4 in Europa, uno dei quali presente a questo contest.
Nel firmamento del BBQ Europeo, nei nostri 5 anni di competizioni, abbiamo visto stelle di ogni tipo.
Piccole e giovani stelle che nascono ogni giorno, grandiose stelle del passato esplose come supernove e sparite, qualche stella brillare ad intermittenza, vivendo giorni di splendore assoluto per poi tornare nel mucchio, inoltre vere e proprie meteore, apparizioni fugaci figlie di una notte estiva di cui nessuno nel tempo sentirà più parlare.
In questo turbinio di astri ci sono pochi punti fermi, e Bunch of Swines è il più luminoso di tutti.
Negli anni diversi team hanno avuto il proprio momento di gloria. È toccato persino a noi, nel 2017.
Ci siamo affacciati timidamente occupando un posto che negli anni precedenti era toccato ad altri e che negli anni successivi toccherà ad altri ancora. La costante è che ognuno di noi si è trovato di fianco sempre lo stesso team, vincitore dell’American Royal 2018 e di non so quante competizioni in giro per il mondo: Bunch of Swines.
Ora, è chiaro che questo articolo non debba concludersi come una celebrazione o un atto di amore verso un team “avversario”, anzi.
È però importante partire da qui, per portarvi dove vi voglio portare.
Questo weekend ha rappresentato in tutto e per tutto, per noi, il weekend dei “era ora!”.
Chi ci segue sa che non facevamo un risultato importante da War of Barbecue dell’anno scorso (Zaramella porta bene). In particolare trascinavamo da molto molto tempo un problema grave sulle ribs, da cui faticavamo a uscire.
In tutto ciò, un 2018 che ci ha visto fuori dalla top ten europea, dopo che il 2017 ci aveva visto Reserve Grand Champion Itoy Europe, ci ha tagliato le gambe. Non nascondo che personalmente ho detto più volte di voler smettere di far gare.
Perchè accade questo? Perchè un team che ha vissuto un anno come il 2017 poi non riesce a confermarsi l’anno successivo? Siamo improvvisamente diventati incapaci? Abbiamo avuto fortuna prima, per un anno intero?
Nulla di tutto questo.
Dobbiamo tornare alla domanda precedente. Perchè un team va in gara?
Noi, inutile negarlo, chi ci conosce lo sa, in gara siamo sempre andati per vincere. Anche quando siamo arrivati tra gli ultimi.
Ora succede semplicemente che dopo un anno come il 2017, un team come il nostro, così competitivo e legato ai risultati, possa perdere la bussola.
Ci sta, credo sia umano, o almeno di quegli umani cui brucia dentro il sacro fuoco dell’ambizione.
L’ambizione ti porta a non accontentarti, a volere di più, a non essere lucido, a strafare, a non curarti del bene del team per cercare la gloria della tua preparazione.
Posso scrivere tutto questo perchè sono cose che ci siamo già detti tra noi.
Perchè scrivere online una cosa così intima?
Perchè se combiniamo l’età anagrafica con l’età sui campi gara, siamo i più vecchi in Italia, e se non ve le diciamo noi queste cose, chi può dirvele?
Vincerete ragazzi, se è nel vostro destino vincerete.
Se avrete la fortuna di rivincere, vi sentirete infallibili.
Ascoltate uno con la barba bianca: non lo siete.
Anzi.
Più cercherete di esserlo, più fallirete.
Tenterete di fare sempre di più per migliorare ma sarà peggio, come muoversi nelle sabbie mobili.
Un vecchio detto cinese recita “se hai la merda fino al collo, evita almeno di fare l’onda”
Questa spirale vi porterà, ad un certo punto, dopo aver superato la fase “i giudici non capiscono un cazzo“, attraverso la fase “siamo sfigati” ad arrivare alla fase “non vinceremo mai più“.
E lì dovrete fare la vostra scelta, guardarvi dentro, guardare i vostri team mate, capire se davvero gli scores possono essere l’unica cosa a dare un senso ad un weekend lontano da casa, che costa un sacco di soldi e tanta fatica.
In questo weekend non volevo nemmeno presentarmi agli awards. Ed al di là che alla fine ci sia andato, e che sia felicissimo di averlo fatto, ho cucinato per due giorni “per me“. Per essere soddisfatto di cosa mettevo nel box. Per far felici i miei bros mentre assaggiavano la mia preparazione. Per sentire l’abbraccio della mia famiglia.
Vincere costantemente è una cosa per molto pochi, e quei pochi sono bravi, capaci, esperti e “umili”.
Cosa significa essere umili?
Significa non pensare di poter vincere facendo una gara in trolley, con 4 cazzate a disposizione;
Significa farsi 10 o più ore di macchina per portarsi i propri dispositivi;
Significa cuocere 4 boston butt invece che uno;
Significa non improvvisare.
Questo è ciò che intendevo quando scrivevo che un’annata come quella del 2017 ci ha fatto perdere la bussola.
Volete ridere?
Questo weekend, nostro TRENTANOVESIMO contest, per la prima volta in vita nostra abbiamo avuto la timeline appesa in tenda.
Ci serviva? Forse no.
Non avremmo saputo cosa fare senza timeline? Ma dai, non scherziamo…
E allora a cosa è servita?
È servita per l’attitudine. È servita a ricordarci che eravamo in gara, che c’erano delle consegne, che bisogna essere concentrati e sempre sul pezzo.
Questo weekend ci ha dato 3 gioie grandi:
La prima è essere tornati sul podio con un RGC. Un risultato di questo valore ci mancava da un anno e ne avevamo davvero bisogno sia in termini di team che in termini personali, essendo nel pieno di un periodo familiare che definire ostile è poco.
La seconda è arrivata dal 1 posto Pork del Day 1.
Sapevamo che il doc per motivi personali non avrebbe potuto raggiungerci per la prima gara ma solo per la seconda. Ad un certo punto, però, si è balenata la prospettiva che forse, complice la vicinanza tra casa sua e il luogo del contest, poteva raggiungerci in tempo per completare la cottura ed ultimare il box. Io e Ale volavamo a tre metri da terra, perchè nonostante lo vediamo lavorare da anni su quell’aspetto tecnico, non riusciamo ad essere incisivi quanto lui. Gli abbiamo preparato il pezzo, trimming, injection, rub, cottura. Lui è arrivato come un chirurgo in sala operatoria, alle 10.30, pronto per dare il suo contributo nel momento topico.
SBAM! Primo posto DA TEAM. Queste sono le nostre gioie.
Infine, al DAY 2, la gioia più grande del weekend.
Le nostre ribs non arrivavano così in alto da quasi due anni, Brew’n’Q 2017, il nostro “debutto tra i grandi”.
Chissà che questa non possa essere una rinascita!
Ale ha lavorato su questa preparazione come un matto, migliorandola sistematicamente da almeno sei mesi, un pezzetto alla volta, senza mai avere la gioia, anche solo per un colpo di culo, di una gratificazione. È arrivata ieri, con le ribs più buone che abbia mai assaggiato dalle sue mani.
Certo che la nuvola di Fantozzi lo ha seguito anche questo weekend, dandogliele al day2 dove purtroppo non sono servite a migliorare la nostra classifica, mentre al day1 ci avrebbero consegnato un Grand Champion, ma con questo ci dobbiamo convivere, fa parte del gioco e forse è l’aspetto a cui dare meno importanza.
Se si vuole migliorare, lo score importante è quello che si dà sotto la tenda, all’assaggio con i propri team mate. Si deve sempre voler migliorare, ma un numero può mentire, il palato mai. Essere schiavo del risultato è una cosa che non permetterò mai più. Nel tempo in cui gareggerò, fossero 10 mesi o 10 anni, cucinerò pensando che il mio contest finisce al Turn In.
Siamo veramente felici, torniamo battuti nella due giorni solo dal Team più forte in Europa e da un team relativamente nuovo ma con grandissime prospettive, i nostri amici BBQ SunCity Szeged, nostri corsisti alla Masterclass che abbiamo tenuto a Tallya, che hanno vissuto il weekend perfetto con un GC ed un RGC in due giorni!
Degno di nota il debutto dei ragazzi del temibile Tremens BBQ Team, che alla prima uscita ufficiale hanno preferito esporsi solo con una call per non scoprirsi troppo, anche se la loro fama li ha preceduti ed appena sono stati chiamati il pubblico è letteralmente esploso al grido di “Tremens! Tremens!” con annessi reggiseni e supporti ribs che volavano per l’aere! Dovremo tenerli d’occhio.
ORGOGLIOSI di questo weekend, il weekend in cui abbiamo detto alla serenità “torni a bordo cazzo!”
#wearebroshog
Ringraziamo i nostri sponsor Napoleon Grills Italia, Eurofokus che ci ha messo a disposizione il nuovo Quebracho Blanco marchiato Bros hog, Grillgold, Oh My Rub!