Bad Bellingen è un piccolo paese nel Baden-Württemberg, che ospita quello che probabilmente è il più confortevole contest d’Europa, ovvero il “Black Forest – Smoke & Wine Festival”.
Organizzato dai nostri amici Michael e Stefanie, è giunto ormai alla terza edizione, diventando ogni anno più bello, curato e numeroso.
È molto semplice capire perché i team partecipino volentieri a questo contest costringendo gli organizzatori a gestire ogni anno persino una cospicua lista d’attesa.
Ma non corriamo troppo.
Black Forest rappresenta il nostro dodicesimo contest della stagione.
Una stagione eccellente per noi, offuscata solo dall’immensità dei risultati ottenuti nel 2017, che come sapevamo, non sono così semplicemente ripetibili.
Ad una gara dal termine della stagione, la classifica ci dice che difficilmente avremo grandi scossoni verso l’alto o verso il basso.
Le prime due posizioni sono irraggiungibili per via delle prestazioni di campioni come Bunch of Swines e BBQ+, mentre il nostro punteggio dovrebbe grossomodo garantirci la presenza a fine anno tra i top 10 team europei, primo obiettivo della stagione, con la prospettiva di provare ancora, nell’ultima gara, ad entrare in top 5.
Per questo motivo, in un contest come Black Forest, dove l’anno scorso avevamo portato a casa solo una walk su quattro categorie, pensiamo di fare qualche test per la prossima stagione, complice l’assenza del Doc per motivi di lavoro.
E l’assenza del Doc è forse la cosa che più ci dispiace, poiché se il 2017 è stato l’anno del brisket, il 2018 è decisamente l’anno del pork, con il Doc a giocarsela punto su punto con quei campioni che sono i BBQ+.
Partiamo per questo contest sapendo che il pork è secondo a pochi punti dal primo, e che per migliorare il suo score dovrebbe fare almeno un quarto posto, in modo da scartare il “quinto” di Bardo-Q (nella classifica IToy Europa si prendono in considerazione i migliori 5 risultati della stagione).
Sappiamo che questo risultato sarebbe nelle corde del Doc, non sappiamo se riusciremo a garantire il suo standard senza di lui.
Questo contest però si porta dietro anche un altro evento.
Nei due giorni antecedenti, infatti, Michael e Stefanie avrebbero ospitato una masterclass da parte di Buck e Lou di “High on the Hawg”, team americano che ha chiuso il 2017 da 33 team in classifica MONDIALE (noi eravamo 83, tanto per dare un termine di paragone).
La class sarebbe stata incentrata tutta sul metodo Hot & Fast, e noi abbiamo immediatamente deciso di partecipare per molti motivi:
- Per quanto i risultati ci diano conforto, siamo degli autodidatti, soprattutto riguardo il flavour americano.
- Abbiamo dei dubbi di carattere tecnico riguardo i quali vogliamo confrontarci con qualcuno più bravo di noi.
- Noi stessi teniamo delle masterclass, per cui sarà un importante momento di confronto anche da un punto di vista didattico. Diciamo poco? Diciamo troppo? Come impostano loro la class?
- Le masterclass sono il metodo più veloce ed economico per migliorare.
Parto con il furgone come sempre gentilmente prestatoci da Forcellini Allestimenti, e questa volta non sono da solo, ma condivido il viaggio con il nostro grande amico Domenico Elicio, che per la seconda volta parteciperà ad un contest KCBS sotto la tenda dei campioni inglesi Miss Piggy’s, e mio figlio Alessandro, che passerà finalmente un weekend da solo con il suo adorato zio.
Ricongiunti con Ale, giungiamo finalmente presso il quartier generale di Roaring Dragon, la compagnia di Michael, che ospiterà la Class.
Troviamo sul posto i nostri amici Sticky Fingers, Gecko, Wiesel, tutto lascerà pensare che sia davvero una “master” class, ovvero una classe che parte già da un livello molto evoluto e punta ai dettagli.
Questo comporta delle grandi differenze già in impostazione rispetto ai nostri bootcamp:
non c’è nessuna “premessa”, si va dritti al sodo, persino la timeline della class è totalmente diversa.
Noi abbiamo sempre gestito le quattro cotture in modo da dare molto tempo alla fase del “turn in”, ovvero scelta dei pezzi e composizione del box. Impensabile pensare di poter offrire qualità e dettaglio nella mezz’ora che intercorre tra una consegna e l’altra, soprattutto puntando a completare tutto in un giorno, dalla mattina alla sera.
Durante questa class, invece, hanno scelto di seguire per quanto possibile una timeline di gara, per cui trimming ed injection al pomeriggio di giovedì e tutte e quattro le cotture alla mattina di venerdì, con più cose mostrate che dette.
Non starò a raccontarvi i dettagli della Class per rispetto ai paganti, ma quello che posso dire è che abbiamo visto alcuni dettagli illuminanti, qualche spunto interessante, e altre cose a cui preferiamo il nostro metodo, come è giusto e normale che sia.
Era un contest di test, giusto? Decidiamo quindi di prendere le cose che ci hanno convinto e metterle subito in pratica, senza aver mai fatto un test prima.
Ci sono sembrate interessanti e ripetibili, per cui che senso avrebbe non provare?
Sabato mattina, come già accaduto in diverse occasioni, ci raggiunge Valter Colombo, grande amico che ci sta dando una grossa mano in caso di assenza di uno dei tre.
Non ho mai visto allestire uno stand tanto velocemente, ed il perché è presto detto:
lo splendido parco che ospita il contest, oltre allo Street food, agli espositori, ai bar, ad un campo di minigolf e giochi per bambini, ospita delle bellissime terme, sponsor dell’evento, che hanno offerto a tutti i partecipanti l’ingresso free per tutta la durata del contest!
In pochissimi minuti anche in acqua si ricrea “Little Italy” con gli Sticky, piacevolissima compagnia che ci accompagnerà per tutto il weekend, avendo unito le nostre tende e praticamente cucinato insieme per tutte le preparazioni.
Verso le cinque lo speaker annuncia la formazione della Germania campione del Mo… ehm.. no.. in realtà credo ci stesse dicendo di uscire dalle vasche esterne causa pioggia.
Già.
Come ogni contest che si rispetti, anche questo prevedeva pioggia sabato E domenica, perfettamente incastonati in una settimana di sole.
Ma vabbè, non ci facciamo deprimere. Al momento sembrano davvero due gocce d’acqua, ed anche le previsioni sembrano migliorare rispetto a quanto ipotizzato qualche giorno fa.
C’è da dire che diversamente dagli Sticky, formichine operose che sono entrate in acqua dopo aver fatto tutti i compiti, noi abbiamo applicato il metodo “perché fare ora quello che puoi fare dopo?”, per cui siamo andati a pranzo, poi in piscina, e quindi verso le 19 ci apprestavamo a trimming ed injection, con il fresco, as usual, confortandoci tra una sforbiciata e l’altra con dei generosi assaggi di cucina wok offerti ai team da Michael, organizzatore dell’evento ed assoluto esperto in materia.
Cedo il trimming del mio brisket a Valter e mi dedico anima e cuore al pork, che un po’ mi spaventa se ripenso alle manine chirurgiche del Doc, mentre Ale si occupa delle sue ribs. Poi, più o meno tutti insieme, ci mettiamo al lavoro sul nuovissimo trimming del chicken, in un confronto costante con Ezio degli Sticky (perché i team si odiano e non collaborano mai! LOL)
Durante la notte per fortuna non piove affatto, ed al mattino troviamo un clima ideale per le cotture, estremamente asciutto e non troppo caldo, almeno fino all’ora del turn-in, quando un sole estivo si affaccia con cattivissime intenzioni.
Dopo aver fatto colazione, persino sorpresi da un’organizzazione che ha comprato dei croissant “appositamente per gli italiani”, le cotture vanno avanti senza intoppi, siamo convinti di aver presentato quattro preparazioni senza grandi problemi.
Per la prima volta da diverso tempo siamo molto fiduciosi sul chicken, moderatamente soddisfatti delle ribs, mentre abbiamo invece qualche remora sul brisket, leggermente over e non pienamente soddisfacente con il nuovo flavour che abbiamo voluto provare.
Per quanto riguarda il Pork, il momento del turn-in senza il Doc è sempre complicato… là dove lui trova cento pezzi, noi ne troviamo dieci, però il team si difende bene.. io ho seguito la cottura con l’aiuto di Valter, Ale si è occupato magistralmente del taste e della scelta dei pezzi.
Chiudiamo un box che ci soddisfa, soprattutto se paragonato al nostro primo terribile box pork senza il doc (in foto), che sembrava un piatto di cucina molecolare! (Shame on us!!!)
Così come per il montaggio, anche per lo smontaggio dello stand ed il carico furgone, siamo estremamente efficienti, aiutati anche dalla lavastoviglie, plus impagabile di questo contest.
Alle 15.30 circa siamo già nuovamente alle terme, con gli awards che ci attendono per le cinque. Questa volta a Little Italy troviamo anche i nostri amici giudici Paolo, Sam, Salvatore, Ivan, con relative famiglie, i quali ci dicono che il livello non è stato indimenticabile, cosa tutto sommato plausibile su un contest con 48 team!
Come detto non eravamo partiti da casa con grandi aspettative, ma i box ci piacciono e mancano alcuni dei più grandi team europei, in particolare i due primi in classifica, per cui sperare non costa nulla.
Il nostro chicken viene chiamato quarto, con cinque “9” su sei in tenderness, quello che è sempre stato il nostro tallone d’achille. Siamo FELICISSIMI.
Ribs “no call”, nonostante siano in costante miglioramento (scopriremo solo dopo la consegna delle classifiche che sono arrivate 11, ad un soffio dalla call).
Sul pork sentiamo nuovamente il nostro nome ed è una walk!
4 posto! Siamo impazziti di gioia!
Non solo siamo felici per aver “tamponato” l’assenza del doc, ma siamo persino riusciti a regalargli un piccolo miglioramento che lo porta, oggi, primo in Europa a pari merito con BBQ+ ed attualmente 15 al mondo.
Sarà dura fino alla fine e toccherà a lui provare a dare la zampata finale, considerando che ora questo quarto posto rappresenta il risultato da battere, per cui gli rimane una gara in cui arrivare almeno terzo, sperando che BBQ+ non faccia meglio.
Il brisket passa senza call. Spiace ma ci sta.
C’è solo un team con 3 calls e rappresenta il probabile GC. Per il resto, molti team a due call, chi più alte, chi più basse, ce la si gioca sui piazzamenti “no call”, imprevedibili.
Pensiamo di arrivare almeno in top 5 e “purtroppo” ci fermiamo proprio al primo gradino ipotizzato.
Quinto posto per noi, ma mai così soddisfacente, perché abbiamo probabilmente risolto un problema e pagato un test sul brisket che non ha convinto nemmeno noi e a cui sappiamo come rimediare.
Gioiamo per gli Sticky al 3 posto, anche qui con quel pizzico di rammarico normale quando sei ad un passo dal RGC, ma fondamentalmente vediamo che anche loro sono soddisfatti e chiudiamo così un bellissimo weekend, tornando a casa felici, con degli score che ogni gara diventano sempre più coerenti, dimostrando che anche i giudici migliorano costantemente.
Complimenti a Clint Meyer & Family per il GC di Bohemian BBQ e Tony Northover per il suo RGC ottenuto in solitaria.
Grazie ai nostri sponsor Napoleon Grills Italia, Eurofokus, Macelleria Dal Lago, Oh my Rub!, Grillgold.
Grazie ancora a Forcellini Allestimenti per averci consentito di viaggiare senza dover noleggiare un furgone.
Grazie a Michael e Stefanie per aver organizzato ancora una gara perfetta sotto ogni punto di vista, per distacco la più confortevole d’Europa!
Ora qualche mese di riposo, di test, prima di ributtarci nella mischia, ad ottobre, a Tallya.
#wearebroshog